Wei-ji è l’ideogramma cinese del termine crisi, è composto dalle parole pericolo e opportunità. In nessuna altra lingua è così ben condensato il significato del termine.
Dieci anni fa: il caso Perrier
Cadono in questi giorni i dieci anni da una delle più clamorose crisi aziendali della storia: il ritiromondiale dell’acqua minerale Perrier.
Era il 19 gennaio del 1990, quando un biologo del laboratorio del Mecklenburg County Environmental Protection Department a Charlotte nel North Caroline notò un dato insolito sul suo
spettrometro di massa: qualcosa stava alterando il suo campione. Tutti i giorni, infatti, i dipendenti del laboratorio si recavano al locale supermercato per acquistare alcune bottiglie di Perrier che utilizzavano per diluire le sostanze per le quali veniva verificata l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi. L’acqua Perrier era infatti considerata, per la sua purezza, perfettamente adatta allo scopo e più conveniente che produrre acqua distillata all’interno del laboratorio.Dopo alcuni giorni di controlli, i tecnici del laboratorio ebbero la conferma di ciò che ritenevano incredibile: nell’acqua Perrier si trovavano tracce (12-19 ppm) di benzene, un composto potenzialmente cancerogeno. Il 7 febbraio l’azienda venne informata. Nonostante, non vi fosse nessun rischio per la salute, l’azienda gestì così male la situazione, rilasciando dichiarazioni contrastanti che il 14 febbraio Gustave Leven, Presidente della Perrier in una conferenza stampa a Parigi doveva annunciare la più massiccia recall della storia: 160 milioni di bottiglie a livello mondiale. Il 6 marzo Perrier annunciava il rilancio con una nuova etichetta che riportava la dicitura “Nouvelle Production”.